domenica 21 ottobre 2012

Bands You Should Know: Pavement #2


La seconda puntata di questa rubrica prevede un passo indietro, a scoprire (per chi non lo avesse già fatto) uno dei fondamentali di una cultura musicale "indie-rock" che si rispetti. Fare una bio dei Pavement sarebbe forse un intento troppo ambizioso per me, anche perché c'è chi l'ha già fatto, e molto bene. Il mio intento sarà più quello di farvi ascoltare qualcosa, e di farvi venire (spero) una gran voglia di ascoltare poi tutto.
1992-1999.
Il tempo di fare cinque dischi che hanno cambiato la storia della musica, senza diventare delle star, ma preoccupandosi soprattutto di scrivere grandi canzoni. Con grande semplicità, e anche grande ironia, come è facile intuire guardando i videoclip molto divertenti e anche leggeri, se pensati in un contesto musicale come quello del grunge che si prendeva molto sul serio.
Nel 1992 nasce Slanted and Enchanted, che apre con questa Summer Babe, che è un ottimo indizio di quanto talento ci sia nel songwriting di Stephen Malkmus, che io definisco sempre "il più grande frontman di tutti i tempi" (Thom Yorke, perdonami)... ma io sono di parte, perché i Pavement li adoro. Ed è anche un grande chitarrista, ed un uomo molto elegante.


Primo disco che vede anche un pezzo MERAVIGLIOSO come Here


1994 : nasce un Crooked Rain, Crooked Rain, l'album perfetto, il classico disco da 10 pieno, dove ogni pezzo è capolavoro. Qui sono brava, e vi regalo un full album. Se però non avete tempo, correte ad ascoltare Gold Soundz, la migliore canzone indie-rock di tutti i tempi (e non sono solo io a pensarlo.) E poi i Pavement vestiti da Babbi Natale nel video sono troppo carini.Devo menzionare anche Stop Breathing.


1995: nessuno li può fermare. Esce Wowee Zowee. Sentite un pò con che pezzo apre. Un disco spiazzante, che ha veramente di tutto all'interno, supera ogni confine di genere, a tratti spiazzante, decisamente sottovalutato, ma per molti (per chi i Pavement li ha ascoltati dall'inizio alla fine) il capolavoro assoluto della loro produzione (io resto troppo indecisa perché Crooked Rain è Crooked Rain).
We Dance...
un ballata spettacolare, magia pura.


Wowee Zowee ci regala tanti altri capolavori, io vi faccio ascoltare anche questa Grounded


1997, il nuovo arrivato a casa mia, Brighten The Corners, un disco che non pensavo fosse così bello, e ne ho ascoltata ancora soltanto la prima metà e wow! Vi metto un solo pezzo perché sennò il post viene chilometrico e mi mancano ancora cose. E poi qui c'è il videoclip di Spike Jonze, Shady Lane


1999: l'ultimo album, Terror Twilight. Con questo pezzo dal testo incredibile. Una grande canzone d'amore, di quelle serie. 



E poi nel 1999, la band si è sciolta. E anche se siamo tristi di questo, la sensazione è che la loro avventura artistica sia davvero completa. Anche se nel 2010 sono tornati insieme per una tourné da vivo, e insomma.. chi può mai dirlo! Se però tornano  a suonare, vanno visti assolutament dal vivo. Stephen Malkmus è ancora attivo con i The Jicks, ma quello è un capitolo di cui parleremo in un'altra occasione. E poi tutta la loro discografia è stata ripubblicata con delle edizioni speciali doppio disco che sono fatte veramente bene, e piene di inediti e rarità.Un'ultima cosa che voglio dire è che i Pavement sono forse l'unica band il cui Best Of ha un senso compiuto, uno per la scelta delle canzoni,  e due per la scelta del titolo, perché Quarantine the Past, per chi può apprezzarne il senso e sa da dove viene, è una delle frasi più significative che ho incontrato in una canzone. E da questa bella recensione di Pitchfork, vi lascio con queste parole azzeccatissime sui Pavement, che avrei voluto saper scrivere io!
"In terms of rock archetypes, Malkmus is a true original. He's erudite but bratty, laid-back yet buttoned-up. He's an inscrutable goofball, a pragmatic romantic, an aloof charmer. His music is loaded with references to cultural history-- one of these songs is an imaginary history of R.E.M.-- but his nerdy impulses and arty affect is consistently overwhelmed by his casual coolness. There's an impossible ease and haphazard grace to this music. A lot of bands work very hard to make you appreciate their meticulous craft or browbeat you with hooks, but Pavement tossed off brilliantly composed pop songs with a shambling, carefree swagger. They made it sound easy, and maybe it was. "

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