lunedì 12 agosto 2013

Il libro dell'estate



IL TEMPO VOLA.
Passa così in fretta che non riesci a mettere con ordine in un bel cassetto, tutto quello che ti lasci alle spalle. Ricordi per associazioni,
ricordi perchè ascolti un pezzo nuovo che evoca immagini, ricordi,
ricordi quando ascolti un pezzo di qualche tempo prima, sia che ti piace o che lo reputi un'emerita cazzata, la hit sfasciap... dell'estate.

La memoria è una delle cose più complicate del nostro essere, vorresti avere tutto sotto controllo ma è un gravissimo errore di presunzione. E' meglio lasciar perdere. La memoria e il ricordo non si faranno mai controllare, gestire, mettere i piedi in testa. Sono loro che fanno tutto questo nei nostri confronti.


LA MUSICA RESTA.
Scrivere un disco, pensare a un qualcosa da mettere con  "dis/ordine" all'interno di un formato che permette di conservare, o meglio di ancora di contenere ciò che hai dentro, significa catturare uno zibaldone di momenti, pensieri, idee, memorie, ricordi. Allora chiudi tutto lì, in un libro, in un disco, in un dipinto, in un cassetto. E da quell'affare per il fruitore possono uscire molteplici considerazioni, immagini, impressioni  Ma l'autore del lavoro ha catturato. Un'immensa rete che coglie qualsiasi tipo di pesce e specie marina esistente in quel momento.
Scrivere un disco senza neppure sapere se qualcuno lo ascolta. Chi se ne frega. Meglio essere "lontani da Chiunque" che essere vicino a tutto e a tutti e magari essere non capiti, percepiti (meglio ancora). Da lontano ti accorgi di più cose, sei più osservatore, o magari lo fai, lo senti e basta...

Sarebbe bello se questo di fantastico romanzo ne facessero uno screenplay magari scritto e diretto da VAN SANT. Ne uscirebbe fuori una delle più belle colonne sonore mai fatte per un film

Un piccolo estratto dell'intervista all'autrice Dana Spiotta fatta per i "MINIMUM FAX"

L'estratto raccoglie l'invito a riflettere e discutere su una delle tematiche più affascinanti vibranti e amletiche di chi scrive musica sentita, ispirata, pensata, originale.

MUSICA PER TANTI o MUSICA PER POCHI o MUSICA PER NESSUNO

ALLA PROSSIMA

IN FONDO SIAMO SEMPRE QUI.



Il musicista del tuo romanzo è un recluso: ha scelto di fare musica solo per pochissime persone (i suoi cari). Perché ti interessava raccontare una situazione del genere? Anche tu sei un’artista creativa: che tipo di rapporto hai col pubblico? Scriveresti lo stesso, se non ti aspettassi di essere letta da un certo numero di persone?

Bella domanda. Ti piacerebbe pensare che andresti avanti anche se nessuno ti prestasse attenzione. È proprio questa una delle questioni centrali del libro: cosa significa non avere un pubblico? Come artista, quanto hai bisogno di una reazione esterna? Quanto puoi essere autosufficiente? Ovviamente Nik ha sua sorella, e una possibile risposta è che il sostegno della famiglia ci permette di sopportare molte cose.